Traversate

SENTIERO DUCA DEGLI ABRUZZI

DAL RIFUGIO PAOLO DAVISO 2280 m, PER IL COLLE DELLA PICCOLA 2698 m E IL COLLE DI NEL 2551 m,
AL RIFUGIO GUGLIELMO JERVIS 2250 m
Note:
 bella traversata dalla Val Grande alla Valle dell’Orco di media quota, al cospetto del gruppo delle Levanne, transitando per l’antichissimo passaggio del Colle della Piccola . La conca del Dres, interessata dal lago omonimo, offre uno dei più graziosi angoli delle Alpi piemontesi. Prestare un po’ di attenzione nel primo tratto, dal Col di Fea al Colle della Piccola, dove con presenza di erba secca il tracciato può diventare insidioso. Il sentiero è stato dedicato a Luigi Amedeo di Savoia “Duca degli Abruzzi”, alpinista ed esploratore.

DIFFICOLTÀ: EE nel tratto dal Col di Fea al Colle della Piccola, poi E.
DISLIVELLO: 902 m in totale ma con notevole spostamento.
TEMPO DI SALITA: ore 6,40
PERIODO CONSIGLIATO: da fine giugno a settembre

PERCORSO: dal Rifugio Paolo Daviso 2280 m, raggiungere il Col di Fea come descritto nell’itinerario n° 5 (ore 0,50). Di qui salire brevemente su un dosso erboso con la traccia che si dirige verso il Ghiacciaio della Levanna, abbandonandola quasi subito a favore di un segnavia che piega a destra (indicazioni). Seguire i segnavia sulle rocce con percorso pianeggiante e superare un torrentello di fusione, per poi mantenersi costantemente poco oltre i 2600 metri di quota, sotto le antiche morene frontali della Levanna orientale. Su terreno erboso – detritico e punteggiato di rocce montonate, ci si abbassa brevemente a guadare un successivo torrente di fusione, a quota 2553 m. Si prosegue quindi in leggera ascesa su tratto detritico, nella valletta nivale sovrastata dalla cresta est della Levanna Orientale. Sempre in direzione nordest si passa sotto le pendici meridionali della Cima della Piccola e per una cengia – rampa si guadagna il Colle della Piccola 2698 m, sullo spartiacque con la Valle dell’Orco (ore 2,10, ore 3 dal Rifugio Paolo Daviso). Si scende per la valletta rocciosa, tra grandi blocchi di pietra, sul versante nord del colle, mantenendo la direzione est nordest e seguendo i segnavia. Giunti in una conca pietrosa si piega decisamente a est e si scende per ripidi risvolti a un piccolo laghetto di origine glaciale (2413 m), nel valloncello inciso dal Rio dell’Orco fiancheggiato sulla destra idrografica dalla Cresta di Monc. Raggiunta poco oltre una croce commemorativa si prosegue in direzione nord sulla sponda destra idrografica del torrente, che poi si attraversa raggiungendo una conca di pascoli dove è adagiata l’Alpe Coste. Il sentiero diviene ora maggiormente evidente e la conca si allarga ospitando il meraviglioso Lago di Dres 2087 m (ore 1,30 dal Colle della Piccola). Transitare sulla sponda sinistra idrografica del lago e guadagnare con percorso pianeggiante l’Alpe Foppa 2098 m. Superare due passerelle successive sul torrente e, dopo la seconda, ad un bivio, piegare a ovest per traccia poco definita, lasciando a destra il segnavia n° 521 che scende a Ceresole Reale. Si punta all’evidente Alpe Trucco 2098 m dove vi è un trivio: a sinistra ci si dirige verso il Rifugio Leonesi (525), diritti si va al Col di Nel (526) e a destra si scende verso il lago di Ceresole Reale (525A). Optare per la seconda soluzione e salire in direzione nordovest superando a breve l’alpeggio di Pian Muttà, e contornando la sponda destra idrografica di un grazioso laghetto 2251 m, proprio sotto l’Alpe Manda. Per ripidi risvolti e un mezzacosta, guadagnare infine il Col di Nel 2551 m (ore 1,20 dal Lago di Dres, ore 2 dal Colle della Piccola). Scendere sul versante ovest del colle tra dossi erbosi, macereti e guadagnando l’acquitrinoso Pian di Nel al cospetto del versante nord della Levanna centrale 3619 m. Costeggiare la sponda destra idrografica del docile torrente di fusione e raggiungere l’Alpe di Nel 2264 m. con un breve semicerchio verso destra al margine dei pascoli, raggiungere infine il Rifugio Guglielmo Jervis 2250 m, posto a dominio di un laghetto in fase di colmamento (ore 0,50).

PUNTA GIRARD 3262 m, TRAVERSATA DELLE CRESTE OVEST E NORD – NORDOVEST – PASSO DELL’ARC 3197 m, COL DI FEA 2608 m.

Note: bella ascensione, che con la traversata qui proposta diviene completa e assai remunerativa.
La Punta Girard fu raggiunta probabilmente da alcuni cacciatori locali in data imprecisata, mentre la prima traversata alpinistica è opera di L.Vaccarone, A.Bogiatto e A. Castagneri, il 12 luglio 1875.

DIFFICOLTÀ: PD-.
DISLIVELLO: 982 m con molto spostamento.
TEMPO DI SALITA: ore 5,00.
MATERIALE: corda, piccozza e ramponi.
PERIODO CONSIGLIATO: da giugno a settembre.

PERCORSO: dal Rifugio Paolo Daviso seguire sul retro della costruzione il sentiero ben tracciato per il Colle di Fea, fino al bivio segnalato con vernice rossa per il Col Girard. Piegare allora a sinistra e per sfasciumi o campi di nevato, transitando tra rocce montonate, portarsi sotto il versante est della Punta Clavarino. Salire fino al cono di deiezione del canale di sbocco del Col Girard e puntare al centro dello scivolo nevoso. Percorrere la “talancia” con pendenza di 40/45°, sbucando sul colle a quota 3034 m (ore 2 dal Rifugio Paolo Daviso). Seguire fedelmente a destra e senza difficoltà, la lunga cresta rocciosa che scende dalla Punta Girard (cresta ovest), la cui cima si tocca senza difficoltà alcuna (ore 3 dal Rifugio Paolo Daviso). Dalla croce di vetta abbassarsi per la cresta nord-ovest della montagna fino al Passo dell’Arc 3197 metri. Di qui si scende sul ghiacciaio della Levanna, facendo attenzione, ad inizio stagione, ad eventuali cornici nevose. Al termine dello scivolo di glacio-nevato (40/45°), è possibile trovare una modesta “crepaccia terminale”, che può risultare però aperta e insidiosa con scarso innevamento. Raggiunto il ghiacciaio dell’Arc, parte meridionale di quello della Levanna, scendere in direzione est fino alla lingua ablativa dell’apparato. Di qui, lungo morene e detriti (ometti) si raggiunge il Col di Fea (ore 1 dalla vetta). Seguendo il bel sentiero segnalato, rientrare quindi al rifugio (ore 1; ore 5 dal Rifugio Paolo Daviso).

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